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Roberto Castelli


Nome d'arte di Roberto Privitera (Verona, 24 giugno 1946), è un attore italiano.

Fin da bambino è attratto dal mondo dello spettacolo e inizia ad imitare attori e cantanti degli anni Cinquanta.

All'età di 12 anni, durante una vacanza a Miramare di Rimini, riunisce un gruppo di coetanei ed allestisce una commedia gialla dal titolo “La taglia”, trasmessa poco tempo prima dalla televisione, e da lui stesso riadattata. Lo spettacolo si realizza sul grande atrio della Pensione Sport, che ben si presta a palcoscenico. Il successo dei ragazzini è clamoroso, la strada è talmente affollata di villeggianti e turisti stranieri, che deve intervenire perfino la polizia per liberare la strada dalla gente. Il ruolo di Roberto era quello dell'assassino, e il protagonista intendeva trasmettere terrore e sgomento al numeroso pubblico. Tuttavia, nel momento di maggior suspence, quando l'assassino strangola la vittima con una calza di nylon, l'ilarità del pubblico è travolgente, ridono divertiti proprio tutti, anche i turisti che non conoscono la lingua.

La delusione di Roberto fu tale che, dopo la recita, quando tutti gli altri giovanissimi attori venivano festeggiati, lui corse nella propria stanza, in lacrime. Forse fu proprio in quell'occasione che capì che i ruoli drammatici non erano per lui.

L'anno seguente, nel 1959, nella stessa località balneare, stringe amicizia con tre coetanei, due maschi e una femmina, e insieme formano “I tre + uno”, un quartetto musicale che vuole cimentarsi in alcuni tra i più popolari brani dell'epoca. I ragazzi si sottopongono a diverse prove e dopo alcuni giorni si esibiscono sulla riva del mare, al calar del sole.

In poco tempo divengono popolari in tutta la spiaggia, e il loro cavallo di battaglia “Donna”, un motivo di Gorni Kramer, è molto richiesto.

La fama, tuttavia, si conclude insieme alle vacanze, e per alcuni anni Roberto non ha la possibilità di dedicarsi alla sua grande passione. Nel frattempo coltiva il suo amore musicale, ascoltando tante canzoni italiane e straniere attraverso la radio o con i dischi acquistati con la mancia settimanale.

Alla canzone tradizionale predilige gli urlatori come  Tony Dallara , Peppino Di Capri , Adriano Celentano, Mina  Domenico Modugno, ma è attratto anche dalla musica americana dei Platters, di Henry Belafonte e Paul Anka.  Inizia a quell'epoca la collezione di dischi a  45 e 33 giri in vinile, per poi passare in anni successivi ai compact disc, con un repertorio che comprende anche il jazz e la musica classica.

A scuola, durante l'intervallo, su richiesta e con la complicità dei compagni, si divertiva nelle imitazioni dei professori. Naturalmente anche questi ultimi ne vennero a conoscenza, ma nessuno di loro parve offendersi. Al contrario, all'ultimo anno delle superiori, Roberto venne scelto proprio dalla Preside dell'Istituto, perché imitasse alcuni insegnanti, durante il tradizionale spettacolo di fine anno scolastico. Il successo al teatro Cristallo di San Bonifacio fu clamoroso: Roberto era riuscito a trovare parrucche ed abiti simili agli originali. Poco prima di esibirsi nell'ultima imitazione, quella di un'eccentrica insegnante bolognese, allora poco più che trentenne (che la preside, tra l'altro, non vedeva di buon occhio), mentre si aggirava alquanto emozionato tra i corridoi vicino ai camerini, per allenarsi a camminare sui tacchi, fu scambiato dal segretario dell'Istituto per la vera insegnante, che lui redarguì con una certa stizza: “Signorina, non può restare qui, la prego”.

Terminato lo spettacolo, il Provveditore agli Studi si complimentò con l'imitatore, mentre, secondo fonti sicure, la vera insegnante, si allontanò dal teatro visibilmente irritata.

In occasione di una gita scolastica di quattro giorni a Roma, compose il poemetto in versi “Guarineide”, dedicato ai quattro insegnanti acompagnatori, che di quell'opera erano i protagonisti.

La lettura avvenne all'imbrunire, nello splendido giardino di un hotel alla Pineta Sacchetti, alla presenza degli interessati, dei compagni e di alcuni clienti.

Nel 1967, a Roberto fu richiesto di allestire uno spettacolo per scopi benefici, e così dopo qualche mese fu regista di “Patapum”, con lo pseudonimo di Antonello Longherini, mentre usò il suo vero nome come attore.

Allo spettacolo parteciparono anche Roberto Puliero e Maurizio Ravazzin, che successivamente sarebbero divenuti attori importanti nell'ambito del teatro veronese.

Per un po' di tempo si dedicò a scrivere, un'altra sua grande passione, e cominciò la stesura di alcuni racconti e due raccolte di liriche, “Les jours” e “Le notti”, oltre duecento composizioni.

In quel periodo cominciò anche ad osservare attentamente persone comuni che lo colpivano particolarmente, e nacquero così alcuni personaggi che gli sarebbero stati utili successivamente. Nell'estate del 1972, in un locale del Trentino, accennò ad alcune imitazioni di cantanti, per pochi amici, verso le tre di notte, e venne notato dal proprietario che lo invitò ad esibirsi nelle sere seguenti.

Per alcuni anni, Roberto, durante l'estate, allietava le serate al “Genzianella”, allargando il repertorio con l'interpretare anche quei personaggi che si era costruito precedentemente.

Nel 1977 scrisse “Sogno di una notte nel castello di Cornovaglia”, una farsa esilarante, tra stregoni e alchimisti, i cui personaggi erano stati ispirati da persone di sua conoscenza, che tuttavia portò in scena molti anni dopo, in una versione molto particolere.

Nel 1979 decise che avrebbe smesso di fare l'imitatore e, in una memorabile serata, concluse alla grande la rassegna dei personaggi famosi con una più che convincente esibizione di Mina.

Un'imprenditrice ferrarese, alla ricerca di talenti per alcuni suoi locali, gli fece alcune allettanti proposte, andandolo perfino a scovare nella pensione in mezzo al bosco in cui lui alloggiava.

Roberto, tuttavia, non accettò, ormai si sentiva attratto dal teatro, che nel frattempo aveva cominciato a frequentare, assistendo a spettacoli di prosa di alto livello con attori come Giorgio Albertazzi e Giancarlo Giannini.

Nel 1980 completò la raccolta di racconti “Un sottile piacere”, da uno dei quali prese ispirazione per un episodio del suo primo spettacolo.

Nel 1981, consigliato e convinto anche da persone di un certo spessore culturale, si decise a scrivere la prima sceneggiatura teatrale, “Non a caso qui riuniti” che portò in scena subito dopo aver costituito la “Compagnia della Scala”. Con quello spettacolo, come attore, divenne Roberto Castelli, ma continuò ad usare il suo vero nome come autore e regista.

Roberto continuò a scrivere, ma a quel tempo non era ancora approdato alla commedia, soltanto a spettacoli ad episodi.

Nel 1984 mise in scena “Le mode cambiano....l'amore no”, titolo ripreso da un verso della canzone di Charles Aznavour “Quel che non si fa più”.

Nel 1987 è la volta di "Tutta colpa della luna" un omaggio all'amore visto secondo le varie fasi dell'astro notturno.

Nel 1988 compone una prima stesura di “Antirughe”, monologo per un'attrice, andato in scena lo stesso anno, che nel 1994 viene riveduto ed ampliato.  L'interprete era Annamaria Marzi, che ha dato tutta se stessa, in una prova colma di intensità ed emozione.

Nel 1990 “Nel momento culminante del finale travolgente” ottiene un clamoroso successo, tanto che lo spettacolo viene proposto per due anni.

Nel 1993, finalmente, approda alla prima commedia “La signora ha gli stravizi”, scritta di getto, che va in scena l'anno successivo procurando molta soddisfazione a tutta la Compagnia.

Roberto continua a scrivere commedie, ma solo alcune vengono portate in scena, come “La vita è un sogno ma solo per chi dorme”, che viene proposta nel 1996 nell'ambito dell' Estate teatrale veronese, una rassegna annuale organizzata dal Comune di Verona.

Dopo alcuni anni di assenza dal palcoscenico, Castelli ritorna nel 2003 con “Solo in una notte di follie”, il suo primo récital, esperienza che ripeterà qualche anno dopo.

Nel 2004 “Indimenticabile” segna il passaggio dal genere brillante a quello più sentimentale.

Con “Dipende da chi incontro sulle scale” nel 2005, ritorna allo spettacolo a episodi, alternando, tuttavia, momenti allegri ad altri un po' malinconici.

Nel 2006 gli viene chiesto dal regista e attore Fabio Garriba, aiuto regista di Pier Paolo Pasolini e sceneggatore di "Ultimo tango a Parigi", di doppiare Roberto Baggio nel video "Dona vita agli anni e anni alla vita", un'iniziativa per combattere la leucemia, promossa dall'Unesco, dalla Presidenza della Repubblica, dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Verona e dal Comune di Verona.

Nel marzo dello stesso anno, su richiesta di alcuni amici che hanno avuto modo di leggere l'opera, mette in scena la farsa “Sogno di una notte nel Castello di Cornovaglia”, con un'impostazione alquanto insolita, cioè a lettura, anche per la molteplicità dei personaggi. Gli attori, con il copione in mano si muovevano comunque, in una scena vuota. Al regista questa formula non piacque affatto, ma la farsa riscosse un successo strepitoso e per lui inaspettato, e ancora oggi ne viene richiesto l'allestimento.

Nel 2008 ripete l'esperienza del récital con “Anche se volessi debuttare cosa faccio?”, una dura prova di attore, quasi due ore durante le quali l'unico protagonista deve recitare monologhi, cantare, esibirsi in imitazioni e parodie, per concludere con un balletto tratto dalla commedia musicale “Ciao Rudy” di Garinei & Giovannini, su musica di Armando Trovajoli.

Il brano “Tender is the night” eseguito dall'orchestra di Henry Mancini gli dà l'ispirazione per la stesura di “Tenera è la notte”, un atto unico che nulla ha a che fare con l'omonimo romanzo di Francis Scott Fitzgerald.

La commedia, andata in scena nel 2010, rappresenta per Castelli e la sua partner, l'attrice Annamaria Marzi, un'intensa prova di emotività.

Nel novembre 2014 va in scena “Cocktail per un delitto”, un noir grottesco, che lo vede accanto, per la prima volta, a Nunzia Messina, attrice e regista della Compagnia "TrixTragos". In questa commedia è inserita la canzone "Come un fior" cantata da Mina. Questo brano è tuttora inedito sia su disco che su cd, e "Cocktail per un delitto" ha fornito l'occasione di proporlo per la prima volta.

Nel 2015 l'autore scrive due commedie "Un giorno con Raoul Bova" e "Com'è possibile senza donne?" 

Il copione della prima, il nostro autore lo consegna personalmente a Raoul Bova, mentre la seconda va in scena nel novembre 2016, nella quale recita accanto ad Antonio Alessi. Nell'atto unico, diviso in tre quadri, apparivano anche Max Rossato ed Enrico Valenta. Quest'ultimo, per esigenze di copione, ha eseguito due brani di musica classica al violoncello, riscuotendo grande consenso tra il pubblico.

Nello stesso anno partecipa ad un Master class di due giornate con Giancarlo Giannini che da sempre è il suo attore preferito.

Nel 2017 scrive la commedia "Tango e furore", che si distacca notevolmente dal suo repertorio abituale.

Nel 2019 Roberto ritorna in scena con la commedia in due atti "A proposito di" che lo ha visto, dopo alcuni anni, accanto all'attrice Vera Fosseni.

Nel 2021 scrive "Anime in controluce", commedia in due atti che sarà rappresentata nel prossimo autunno, ancora con Roberto Castelli e Vera Fosseni.

 

Produzione artistica come autore

 

Poesia

Guarineide (Poemetto in versi, 1967), Les jours (Raccolta di poesie, 1969), Le notti (Raccolta di poesie, 1970), Illusionisti di alta classe (Raccolta di poesie, 1993).

 

Narrativa

Divagazioni (Poesie e racconti,1977), Un sottile piacere (Racconti, 1980), Un amico di nome Gianfranco (Racconto, 1984), Quante storie (Racconti, 1995), Il mito della follia (Racconto, 2004), Camera senza vista (Racconto, 2009), Plenilunio (Racconto, 2011), Il maresciallo (Romanzo, 2013), I sogni di Matteo (Racconto, 2015) Tutta un'altra storia (Romanzo, 2015), L'oggetto del suo desiderio (Romanzo, 2018).

 

Sceneggiature teatrali

Non a caso qui riuniti (1981), Le mode cambiano l’amore no (1984), Tutta colpa della luna (1987), Nel momento culminante del finale travolgente (1989), Due giugno il giorno (2003), Solo in una notte di follie (2003), Dipende da chi incontro sulle scale (2005), Anche se volessi debuttare cosa faccio? (2008).

 

Commedie

Sogno di una notte nel castello di Cornovaglia (1977), Antirughe (1988), La signora ha gli stravizi (1993), La vita è un sogno ma solo per chi dorme (1996), Buon compleanno, Angelica (2001), In viaggio con l’iguana (2001), Lei lui un altro e un altro ancora (2003), Indimenticabile (2004), Due giorni di relax e mi rimetto in forma (2004), Sorprendentemente inquietante (2005), Paradigma (2007), Il vantaggio di sentirsi liberi (2007), A proposito di (2007), Tenera è la notte (2010), Cocktail per un delitto (2011), Un giorno con Raoul Bova (2015), Com'è possibile senza donne? (2015), Fermata a richiesta (2017), Tango e furore (2017) Anime in controluce (2021).


Itinerari spirituali

Meditazioni (2022)
La Via della Salvezza (2023)

 

Musica sacra

Iuxta crucem (Musica gregoriana in versi latini, 1993)













Vera Fosseni 

 

(Mantova, 9 gennaio 1951) E' un'attrice italiana.

Ha debuttato nel 1981 nello spettacolo a episodi “Non a caso qui riuniti”, nel quale, oltre ad essere impegnata come attrice, è stata anche ballerina con Roberto Castelli, in una coreografia assolutamente originale, creata apposta per quella rappresentazione.

Il regista fiuta attentamente le sue capacità, e in quel suo primo lavoro, la vuole protagonista dell'episodio “La seduzione” nel quale la Fosseni appariva in un elegantissimo vestito da sera, con un corpetto che le lasciava le spalle nude mettendole in risalto il decolleté.

La scena, in quell'anno, suscitò molto scalpore, tanto da essere censurata, ma il regista fu irremovibile e riuscì a dare la rappresentazione in edizione integrale.

Nel 1984 Vera è tra i protagonisti dello spettacolo musicale “Le mode cambiano, l'amore no”, nel quale deve mostrare nuovamente le sue doti di ballerina.

Nel 1990 è in scena con “Nel momento culminante del finale travolgente” uno spettacolo che riscuote tanto successo da essere rappresentato anche nel 1992.

In quella edizione, l'attrice, in un episodio appariva con un abito nero molto corto, creato appositamente per lei, che terminava sfrangiato da molteplici perline, che muovendosi in continuazione, mettevano in evidenza le sue notevoli gambe.

Nel 1994 è l'interprete femminile della commedia “La signora ha gli stravizi” nel ruolo di Lucrezia, un'attraente ed eccentrica presentatrice televisiva, che per una serie di esilaranti equivoci, scatena involontariamente un meccanismo nel quale ogni situazione assume una dimensione nuova, paradossale, forse perfino pericolosa.

Appare chiaro che la Fosseni è assolutamente adatta a ruoli brillanti ma soprattutto a personaggi trasgressivi che non si coniugano affatto con quelli di mogli fedeli quanto piuttosto ad amanti rovinafamiglie.

Proprio questo ruolo le viene offerto nella commedia “La vita è un sogno ma solo per chi dorme”, andato in scena nell'ambito dell'Estate teatrale veronese nel 1996, che le decreta molto successo da parte del pubblico, anche per un'interpretazione colma di sottile ironia.

Nel 2006 veste i panni della severa Nutrice in “Sogno di una notte nel castello di Cornovaglia” , una farsa esilarante nella quale il suo personaggio, per colpa di un magico elisir, da estremamente morigerato diventa sensuale e assatanato di sesso.

Questa rappresentazione, seppure allestita in maniera molto semplice e anomala rispetto ad altre, riscuote un successo strepitoso, tanto che tuttora da parte del pubblico ne viene auspicariè to un nuovo allestimento.

L'attrice si è ritirata dalle scene per circa un ventennio ma il 30 marzo 2019 è tornata in scena con la commedfa "A proposito di"  accanto a Roberto Castelli.













 


Antonio Alessi

 

Nome d'arte di Antonio Menicucci (Roma, 24 maggio 1963), è un attore italiano.

Ha esordito nel 1994 nel musical “Giona”.

Successivamente è entrato a far parte della Compagnia della Scala, sia come aiuto regista che come attore.

Nel 1996 è tra gli interpreti della commedia “La vita è un sogno ma solo per chi dorme”, portata in scena nell'ambito dell'Estate teatrale veronese (con il nome di Antonio Mucci) ed è anche aiuto-regista.

Negli anni seguenti ha continuato a sostenere l'incarico di aiuto regista di Roberto Privitera in alcuni lavori della Compagnia.

Nel 2006 è tra gli interpreti della farsa "Sogno di una notte nel Castello di Cornovaglia", e nello stesso anno debutta  accanto a Roberto Castelli e Annamaria Marzi nello spettacolo a episodi “Dipende da chi incontro sulle scale”, dove si cimenta in quattro diversi personaggi.

Prosegue l'attività di aiuto regista e contemporaneamente frequenta corsi di ballo che lo porteranno a produrre un video insieme ai compagni di questa esperienza.

Nel 2014 è tra i protagonisti del noir “Cocktail per un delitto”, in un ruolo abbastanza difficile che lo gratifica notevolmente con molto successo da parte del pubblico.

Nel 2016 è impegnato nella commedia "Com'è possibile senza donne?"  in un ruolo da comprimaio accanto a Roberto Castelli.

Ha scritto il libro "Diario tra la polvere afghana",  un'intensa esperienza di guerra, da lui vissuta nel 2002, che verrà pubblicato dopo l'estate 2023.

Tuttora collabora attivamente con la Compagnia della Scala.













 

Annamaria Marzi


Nome d'arte di Annamaria Marzano (Verona, 24 settembre 1946), è un'attrice italiana.

Ha debuttato nel 1981 con la Compagnia della Scala (l'unico gruppo teatrale di cui ha fatto parte) con lo spettacolo a episodi “Non a caso qui riuniti”.

Pur essendo agli esordi come attrice, in quel lavoro teatrale la Marzi ha dovuto affrontare alcuni ruoli abbastanza impegnativi, ma di genere brillante.

Nel 1984 è tra gli interpreti dello spettacolo “Le mode cambiano, l'amore no” quasi un musical nel quale, insieme agli altri attori, deve saper muoversi in alcuni passi di danza, con coreografie assolutamente inedite, create appositamente per quel lavoro.

In “Tutta colpa della luna”, andato in scena nel 1987, la Marzi sfodera tutta la sua versatilità artistica, unita alla sua grande ironia, doti che la renderanno gradita e simpatica agli occhi del pubblico.

Nel 1988 per Annamaria Marzi avviene una svolta inaspettata, quando esordisce nel difficile monologo “Antirughe”, un ruolo assolutamente diverso da quelli precedentemente interpretati, che mettono in luce le sue notevoli capacità drammatiche.

Il personaggio è una donna tradita dall'amante, che decide di prendersi una rivincita per farlo ingelosire, ma rimane sconfitta dal duro cinismo dell'uomo, che la liquida inaspettatamente al telefono, con poche parole.

Nel 1990 è tra i protagonisti dello spettacolo a episodi “Nel momento culminante del finale travolgente”, nel quale ritorna a ruoli brillanti.

Per alcuni anni rimane lontana dal palcoscenico, pur seguendo costantemente i lavori messi in scena dalla Compagnia della Scala,  fino a quando, nel 2004, è la protagonista femminile della commedia “Indimenticabile”, in un ruolo difficile che mette nuovamente in mostra le sue doti di attrice drammatica.

Questo lavoro le è particolarmente caro, ma l'anno successivo è di nuovo in teatro con un inedito lavoro “Dipende da chi incontro sulle scale”, un altro spettacolo a episodi che la vede impegnata sia in ruoli brillanti che in altri drammatici.

Nel 2008 è assistente alla regia del récital di Roberto Castelli “Anche se volessi debuttare cosa faccio?”, nel quale esprime anche tutto il supporto morale all'amico, che alla sera del debutto è indisposto e con qualche linea di febbre.

Lo spettacolo comunque va in scena ugualmente e l'attore riesce a reggere da solo un'ora e quarantacinque minuti, anche grazie a lei.

Nel 2010 la Marzi è nuovamente impegnata in un ruolo drammatico nella commedia “Tenera è la notte” che ottiene lusinghieri consensi sia da parte del pubblico che della stampa.

Questo è l'ultimo lavoro dell'attrice, che decide di ritirarsi dalle scene per dedicare più tempo alla sua vita privata.

Rimane tuttavia legata da profonda amicizia a Roberto Castelli, che per circa trent'anni è stato il suo compagno di lavoro.

Infatti anche nelle opere rappresentate successivamente, Annamaria Marzi è stata presente ad alcune prove e ha collaborato attivamente













Marisa Migliaccio 

 

(Riva del Garda 28 marzo 1952) E' un'attrice italiana.

Ha iniziato come aiuto regista nel 1984 con “Le mode cambiano, l'amore no”.

Nel 1987 lavora sempre come assistente alla regia nello spettacolo “Tutta colpa della luna” e nel 1988 in“Antirughe”.

Nel 1989 ha sostituito un'attrice ritiratasi per motivi personali, e ha debuttato con un ruolo di rilievo nello spettacolo “Nel momento culminante del finale travolgente”.

Le sue doti artistiche sono ben presto emerse in maniera notevole, e nella commedia “La signora ha gli stravizi” il personaggio della giornalista, da lei interpretato, è piuttosto impegnativo.

La consacrazione al ruolo di prima attrice avviene nel 1996 con la commedia “La vita è un sogno ma solo per chi  dorme" nella quale Marisa mette in evidenza tutta la sua capacità interpretativa, dovuta anche alla sua indole rigorosa e attenta ad ogni dettaglio.

Tuttavia con questa rappresentazione l'attrice si ritira dalle scene, continuando tuttavia a collaborare con la Compagnia della Scala come aiuto regista nel 2003 in “Solo in una notte di follie” e nel 2006 nella farsa “Sogno di una notte nel castello di Cornovaglia”













 



 

Andrea Gragnato 

 

(Verona 11 settembre 1968) E' un attore italiano.

Scoperto per caso dal regista Roberto Privitera, debutta in un piccolo ruolo nello spettacolo “Nel momento culminante del finale travolgente”.

Dotato di una mimica eccezionale e di grande senso dell'ironia, ottiene un ruolo più impegnativo nella commedia “La signora ha gli stravizi” nel quale ha anche la possibilità di poter mostrare il suo fisico possente.  Infatti in una scena, Andrea appare nella fantasia di un'eccentrica quanto svagata e pluridivorziata signora, che lo immagina vestito (o forse sarebbe meglio dire spogliato) da Tarzan con un succinto costumino leopardato.

Ad ogni replica di quella commedia, quella scena scatenava puntualmente uno scroscio di risate da parte del pubblico, mentre l'attore serio e compassato, volteggiava intorno alla sua partner ostentando un torace poderoso e sodi muscoli di gambe e braccia.

Nel 1996 in "La vita è un sogno ma solo per chi dorme" il regista gli affida il personaggio di un muto, ruolo non facile da interpretare, in quanto il personaggio è l'unico che conosce la chiave dell'intricato giallo che si sviluppa nella vicenda.

Tuttavia, in quell'occasione, proprio le sue straordinarie doti mimiche gli hanno decretato un lusinghiero successo di pubblico.

Nel 2006 è tra i protagonisti di “Sogno di una notte nel castello di Cornovaglia”, l'ultimo lavoro teatrale dell'attore veronese, che nel frattempo è convolato a nozze ed è diventato papà di un bellissimo bambino.




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